Dalla preistoria all'età romana

Ultima modifica 14 maggio 2020

Nel territorio comunale sono venute alla luce alcune testimonianze relative all’età neolitica, in particolare nella valletta della Brovada, dove sono emersi alcuni massi scavati a “coppelle”.

Non numerosi, ma significativi, anche i reperti di epoca romana, soprattutto nella zona di Agliate, allora ben più importante dell’attuale Carate, grazie al ponte che consentiva l’attraversamento del Lambro.

Nel 1880 alla cascina Peschiera, presso Realdino, fu rinvenuta una camera funeraria contenente un sarcofago scavato nel serizzo, ancora oggi visibile in loco, per quanto utilizzato da molto tempo come vasca di raccolta dell’acqua di una sorgiva.

Carate era certamente punto di confluenza di varie strade, in particolare quella che collegava Milano a Como, ma era anche la località più settentrionale dell’alta pianura milanese, autentica porta verso le colline della Brianza.

Quando al nome, alcuni fanno derivare il toponimo "Carate" dal nome personale romano "Carus", altri dalla centuria quadrata ("quadratea") usata dagli agrimensori romani.


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