Battaglie e vita civile

Ultima modifica 17 gennaio 2020

Coinvolta nella lotta tra Federico Barbarossa e i Comuni, durante la quale sarebbe stato distrutto il castello, Carate fu teatro anche dello scontro in atto tra i Visconti e i Della Torre per il controllo di Milano. La battaglia combattuta a Carate nella notte del 18 marzo 1275 si concluse con la sconfitta dei Della Torre; una colonna sormontata da una croce, collocata sopra la “foppa dei düsent”, ha tramandato a lungo ai caratesi il ricordo di quell’evento.

Duecentocinquant’anni dopo, nell’intricato contesto dello scontro tra Spagna e Francia per il controllo del ducato di Milano, Carate vide lo scontro (1527) tra Gian Giacomo Medici, detto il Medeghino, che aveva fatto della Brianza un proprio feudo, e le truppe spagnole di De Leyva, che costrinsero il Medeghino alla fuga.

Nel frattempo Carate era diventata un fiorente centro agricolo, grazie anche alla presenza degli Umiliati, che avevano perfezionato e diffuso l’arte della lavorazione della lana. L’istituzione da parte del caratese beato Pietro Zappelli, nel XIII secolo, dell’Hospitale dei Poveri, ebbe il merito di garantire l’assistenza sanitaria ai poveri e agli ammalati. L’Hospitale non era un luogo di degenza, ma erogava servizi assistenziali tramite uno speziale (farmacista), un medico e un’ostetrica. Gli ammalati più gravi venivano ricoverati all’Ospedale Maggiore di Milano.

Verso la fine del XIII secolo si contavano a Carate ben sei chiese, dedicate a S. Ambrogio, S. Simpliciano, S. Michele, S. Stefano, S Sisino e S. Salvatore, alle quali vanno aggiunte la basilica di Agliate e la chiesa di S. Martino a Costa.


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